Diritti fuorilegge

Chiara Appendino dice di aver colmato un vuoto legislativo riconoscendo la maternità a due donne, del figlio di una delle due.

Il piccolo, concepito con il metodo della fecondazione assistita, in Danimarca, ma nato in Italia il 13 aprile scorso, ora è  cittadino italiano, figlio di entrambe le donne che formano una famiglia omogenitoriale.

La legge italiana non prevede che si possa avere due madri dato che il governo ha dato l’ok alle unioni civili ma non alla stepchild adoption, cioè alla possibilità di diventare automaticamente genitore del figlio del partner e allora che cosa ha fatto questa coppia di donne?

Ha chiesto alla sindaca Appendino di forzare la legge, nel nome del progresso e della civiltà e del loro diritto di essere entrambe dichiarate madri di un figlio concepito da una delle due all’estero. Siamo al riconoscimento dell’autodiritto. I cinque stelle si astengono sullo jus soli e sono (almeno in buona parte) contrari alla stepchild adoption lasciando “libertà di coscienza”, ma poi, una delle loro amministratrici avvalla questa cosa al di fuori della legge.

Insomma. Il diritto di fare quello che ci pare, sovvertendo persino le regole del buon senso, deve essere garantito, secondo queste signore, sempre e comunque a costo di violare la legge di un paese democratico che si fonda su regole precise.

Loro non le riconoscono ma vogliono che il bambino venga dichiarato all’anagrafe  figlio di entrambe. E lo hanno ottenuto con la forzatura della sindaca di Torino.

Dobbiamo dirle brava? Al contrario, le dico che le signore avrebbero dovuto attenersi alla legge italiana e la sindaca doveva fare altrettanto.

A prescindere dal fatto che trovo un’idiozia costringere un bambino a crescere con due madri,(o due padri) e poi un bambino ha bisogno di un padre ed una madre per crescere armoniosamente, ma se deve crescere in una coppia omosessuale perché deve per forza essere figlio di entrambi quando biologicamente è una cosa impossibile? Le leggi di natura non possono essere sovvertite, a mio parere, dalla legge degli uomini. O, quantomeno, la legge non può essere bypassata solo per affermare il diritto di fare quello che si vuole. Altrimenti, con questo precedente, chiunque potrebbe recarsi in qualsiasi ufficio pubblico e pretendere, per esempio, una pensione, un vitalizio, un  attico al centro e perché no? Di essere riconosciuto figlio di Totti o di Berlusconi o di Grillo. I diritti vanno conquistati se si credono giusti, non ottenuti attraverso forzature della legge, troppo comodo.

Vedremo se questa forzatura di Chiara Appendino passerà senza conseguenze o se il Prefetto interverrà per ripristinare la legalità. Siamo senza governo, forse Chiara ha pensato che la cosa passasse  di cavalleria e magari desse un po’ di lustro al movimento?

 

P.S. Oggi si celebra il 25 aprile, Festa della Liberazione, se viviamo in un paese libero e democratico, se possiamo partecipare alla vita politica, se possiamo esprimerci liberamente e chiedere che vengano riconosciuti i nostri diritti, lo dobbiamo a chi ha sacrificato la vita per permettercelo.

Credo che dovremmo tutti, a prescindere da ogni ideologia politica, celebrare questa giornata con lo spirito di condivisione di un evento che non rimane solo un ricordo storico ma implica che tutti contribuiamo sempre a tenere viva la memoria di chi si è sacrificato affinché nel nostro paese( e nel mondo) non  atteccchiscano dittature che portano a guerre, distruzioni e atrocità.

5 commenti su “Diritti fuorilegge”

  1. Sono mosse propagandistiche che hanno lo scopo di fare parlare di sé.
    Ricordo Marino quando fece iscrivere nei registri del comune certi matrimoni omosessuali in mancanza ancora di una legge.
    Fu una sceneggiata, perché poi
    Intervenne la prefettura annullando quegli atti.
    Io la risolverei con una legge che riconosca alla partner che non ha generato, il titolo di “madre putativa”.
    Se è vero che conta l’affetto che viene dedicato al bambino, perché non accontentarla con l’aggiunta di un sempice appellativo?

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  2. Si, festeggiamo la Liberazione, senza remore e distinguo, e
    mettiamo al bando le polemiche.
    Dal fascismo ci liberarono coloro che lo combatterono, ossia, gli Alleati e anche i Partigiani, nonché le coscienze degli italiani che, chi prima chi poi, si resero conto in quale baratro ci avessero precipitato Mussolini e il fascismo.
    Che poi, in quel periodo, si comnettessero anche atti di barbarie, appartiene all’ordine naturale (anche se moralmente ingiustficato) di una guerra civile e di una guerra mondiale devastante.

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  3. Fu per il movimento partigiano che, a fine guerra, nei trattati di pace, gli italiani non furono considerati alla stregua di nemici sconfitti.

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