“Per la prima volta – si legge nel documento firmato da oltre 460 donne – il Pd è sovrastato nella rappresentanza femminile parlamentare dal M5S e dalla destra e mentre chi ha vinto le elezioni affida la leadership dei gruppi parlamentari e le cariche istituzionali alle elette, nel PD un gruppo dirigente sempre più chiuso e muto si trincera in delegazioni e “trattative” di soli uomini”.
Da Il Giornale.it dell’11 aprile 2018
Le donne del Pd si ribellano, chiedono di poter partecipare maggiormente alla vita del partito, chiedono a Martina di farle partecipare alle trattative per il nuovo governo o comunque di esserci.
E, perbacco, hanno ragione. Non si vedono che uomini. File di uomini, musi lunghi di uomini, cravatte di uomini, mocassini da uomo, tutti del Pd e tutti abbottonati e chiusi dentro i loro rancorosi silenzi del dopo sconfitta, serrati, sprangati nelle grisaglie mono o doppio petto. Tutte firmate, però.
Perdere non piace, brucia. Però, ragazze, vi siete svegliate tardi. Come mai non ve la prendete con Renzi? E’ lui che vi ha strizzato l’occhiolino fino a mo’: si, ma dai, ma certo, eccome no? avrete tutto da me, sono dalla vostra parte…e invece vi ha preso in giro, alla grande e siete rimaste col cero in mano a fare da tappezzeria.
Ma quei musi lunghi e legnosi non vi servono, partite al contrattacco tutte quante siete.
Tanto, lo sapete no? Sono sempre le solite raccomandate che vanno avanti, Vi servono esempi? No vero?
Ma io, per puro e maligno divertimento personale, li faccio: Madia, Boschi, Fedeli…beh, qui mi fermo.
Fedeli, poi, l’ex ministro (detto tra noi, sembra la regina di cuori di Alice nel paese delle meraviglie), sa come si fa per “arrivare”, prendete esempio, anzi no, per carità. Lo sapete anche voi quali sono i “mezzi” o i mezzucci.
No, lasciate stare i compromessi, badate al sodo e non aspettatevi solidarietà, se non di facciata, da queste signore.
Andate dritte per la vostra strada, ma non aspettatevi che vi prendano in considerazione, hanno ed avranno sempre problemi più seri delle vostre bazzecole e pinzillacchere.
Perciò, se posso, vi darei un consiglio. Io un ideuzza ce l’ho…a me piace, ve la dico? Ok, la dico, ma declino…
chiedete asilo politico a Liberi e Uguali. Loro ce l’hanno nel nome tutta l’intenzione di accogliervi e liberarvi dalle catene di quel Pd democratico à la carte.
Bussate alla porta di Grasso in massa e sono sicura vi verrà aperto e lasciateli stare tutti tra di loro a parlare di cose “serie”, a fare la figura che si meritano: quella dei maschilisti a loro insaputa.
È vero, in tutta la politica italiana le donne sono singolarità sparute. Una Merkel, una May, qui da noi sarebbero inconcepibili.
Eppure leggo:
“i paesi governati più a lungo da una donna negli ultimi 50 anni sono Bangladesh; India; Irlanda; Islanda; Filippine; Sri Lanka; Norvegia; Finlandia.”
Come mai, in Italia, mai una donna ha governato e mai ha rivestito la più alta carica isrituzionale della Repubblica?
Non solo in politica, ma nel campo dell’imprenditoria, l’ultima grande manager che io ricordi, fu Marisa Bellisario, (morta prematuramente negli anni ottanta del secolo scorso), che, in un’Italia molto chiusa all’emancipazione femminile, fu chiamata “la donna con i baffi”.
E forse ho toccato il tasto dolente: non è che, per caso, in Italia ci sia ancora per le donne tanta, ma tanta preclusione in tutti quei campi che, quasi per diritto, sembrano essere appannaggio esclusivo di uomini?
Hai toccato il tasto giusto. Qui da noi non solo c’è preclusione ma c’è proprio discriminazione e questo è contrario alla nostra Costituzione.
La legge impone di dare il giusto spazio alle donne, ma viene sempre disattesa.
Così facendo si perde un enorme potenziale che non viene messo al servizio dei cittadini e della società ma va disperso e rimane inutilizzato. Le donne del Pd hanno tutta la ragione dalla loro parte peccato però che finora non abbiano mai protestato, forse sperando sempre che Renzi mantenesse le sue promesse, invece ha dimostrato di essere meno sensibile di altri a questo che è un grosso problema.
Lasciare fuori le donne dai posti dirigenziali, sia in politica che nell’imprenditoria è una cosa che continua ad essere una prerogativa italiana di cui però non si può andare fieri, anzi.
Le donne devono poter avere pari opportunità degli uomini, lo dice la legge, ma è sempre meno osservata.Anzi, si fa di tutto per disattenderla.
Il nostro è un paese ancora profondamente maschilista, che la donna sia vista ancora come la costola di Adamo, nonostante tutte le battaglie femministe di questi ultimi decenni, è un dato di fatto e si va aggravando.
L’uomo non vuole cedere su nessun fronte, deve tenere bene saldo in mano lo scettro del potere. Questo non fa che rendere il nostro un paese retrogrado la cui evoluzione in molti campi è frenata proprio da questo pregiudizio.
A Seveso ennesimo femminicidio. Dopo un inseguimento in auto, un uomo uccide a colpi di pistola la moglie. La mattanza continua.
Si, quasi ogni giorno ne leggiamo ma c’è anche chi si interstardisce a propinarci studi che certificherebbero che le donne sono violente al pari dell’uomo.
Ma per piacere!
Altre due donne barbaramente uccise. Una 49enne carbonizzata in un parco a Roma in zona Eur, una 57enne trovata uccisa in casa a Bressanone(fermato il marito).
Si comincia a fare ibulli a scuola, si finisce con l’uccidere la propia consorte.
Che si aspetta a dichiarare lo stato di emergenza? Che si aspetta a dire basta a una simile inarrestabile deriva dell’umanità verso la barbarie?
Si, che si aspetta? E’ una buona domanda. Un ragazzo a Velletri ha detto alla sua insegnante che l’avrebbe sciolta nell’acido, un altro a Modena le ha tirato un cestino della carta addosso mentre lei era seduta in cattedra.
Veramente anche un professore a Lucca è stato maltrattato, gli è stato detto di mettere 6 a chi lo minacciava di tirargli testate con in testa un casco…tutte scene orribili di violenza insopportabile.
Un brutto mondo che ogni giorno diventa più violento, soprattutto nei riguardi delle donne e dei più deboli, come gli anziani maltrattati nelle case di riposo. Un vero schifo.