Leggendo le dichiarazioni di Matteo Renzi di questi giorni, mi è improvvisamente venuta alla mente una canzone: “I got life”. E i due, Martina e Renzi, mi ricordano Claude e George, gli interpreti di Hair, un musical campione di incassi degli anni sessanta/settanta. Per i cultori del genere è un capolavoro e le sue canzoni sono immortali, tra queste c’è appunto” I got life”.
I due sono amici nella vita come nella finzione scenica e insieme realizzano il musical che resterà nella storia della musica. Ne verrà fatto anche un film.
La canzone dice più o meno: ” Ho vita, fratelli, ho vita, sorelle…e poi elenca tutta una serie di cose che ha, tra le quali ci sono anche alcuni particolari anatomici che George Berger, il protagonista, mette in evidenza sotto gli occhi esterrefatti, increduli ,ma anche, divertiti, di una improvvisata platea. Insomma. George improvvisa una danza sfrenata sul tavolo imbandito, rovinando la festa ad un gruppo di ricconi americani, riunitisi per festeggiare una ricorrenza.
Non sembra Renzi alla Direzione Pd? Lui non c’era ma la festa l’ha rovinata con le sue dichiarazioni sui giornali e sull ‘web, ne ha avute per tutti, tranne, naturalmente che per se stesso.
Con se stesso è sempre autoassolutorio, se ne va, ma non molla e nel partito c’è chi si comporta con piaggeria e viltà, dice.
Si fa intervistare, twitta e scrive dovunque sia possibile e minaccia con frasi sibilline del tipo: ” a volte il futuro ritorna”.
Perché Renzi, per chi non lo avesse capito, vive in un eterno presente progressivo. Tutto gli serve per progredire nella sua vita. Per perseguire il suo genio o destino. E siccome sa che il suo destino è la politica, non la molla. Anzi se ne tiene ancora più abbarbicato, nonostante le sconfitte.
Per lui le sconfitte sono carburante per il suo motore. Se ne fa un baffo che il Pd sia finito nelle cenere,che abbia perso milioni di voti, che abbia perso le elezioni clamorosamente. Tutto previsto nel disegno che il Destino ha in serbo per lui.
Perché solo dopo aver toccato il fondo (e lui il fondo lo tocca spesso) si può risalire.
Il personaggio di Hair a cui lo accomuno (me l’ha data Renzi l’idea con le cose che dice e le facce che fa) è un hippy che, assieme ad un gruppo di altri hippies sta contrastando gli arruolomenti per il Vietnam. Diventa per caso amico di Claude, il quale sta per partire per la guerra e si unisce al gruppo per cercare di dimenticare per un giorno che dovrà combattere, mentre lui è un pacifista. Poi, alla fine, ci finisce Berger in Vietnam ed il finale non è lieto. (Non lo auguro certo al nostro, anzi, gli auguro lunga vita).
Ma i due mi hanno ricordato Renzi e Martina: uno sfrontato, ribelle, arrogante, l’altro pacato, quasi timido pacifico e dialogante.
Ecco, Martina è Claude Bukowsky e Renzi è George Berger.
Si compensano a vicenda e fanno una coppia forte e risoluta.
Orlando ha detto che Renzi sembra Mao che dava ordini da fuori del partito.
Infatti la linea del Pd la da ancora lui, nonostante le dimissioni.
Gli fanno gioco, lo mettono ancora più in luce, si può togliere la ghiaia che aveva nelle scarpe e ritornare “ricco e spietato come il conte di Montecristo”.
E dire come Berger: ” I got my ass” (non traduco per decenza). Si, ad ognuno il suo. Toccare il fondo può portare fortuna e dare una grossa mano a risalire.
Questa sembra la fisolofia di Renzi. In fondo.
Hair un musical rock che fu emblema della protesta contro la guerra del Vietnam. Una guerra in cui gli Usa conobbero la prima
sconfitta politico-militare della propria storia.
Posto un brano significativo:
https://youtu.be/fhNrqc6yvTU
Bellissimo e commovente. Questa è una scena della versione cinematografica del film di Milos Forman.
Berger finisce per caso (coincidenza) a sostituire l’amico Claude e parte per il Vietnam da dove non ritornerà e con lui tanti altri. Nel musical originale, invece, è Claude quello che parte per il Vietnam.
In tema guerra del Vietnam
c’è pure questa bellissima canzone di Morandi:
“C’era un ragazzo”
https://youtu.be/rOJQuTD73Wk