“Turatevi il naso”, mettetevi un paio di occhialoni neri e votate Pd. Ci vuole davvero coraggio, meglio prendere un bel respiro per non andare in ipoventilazione.
Anche perché le “ecoballe” non profumano proprio di gigli…
Poi, il giorno del giudizio, tappatevi pure le orecchie perché si potrebbero sentire cose turche provenire da certe bocche (della falsità) per come gli italiani si sono espressi.
Renzi sembra molto ottimista, all’aperto, ma al chiuso, ben protetto da occhi indiscreti, piange. Batte i piedi e sbraita: “Agnè la vogliamo fare finita co’ ‘sta ribollita del cavolo”? Mi devo tappare il naso prima del tempo?Un po’ di sensibilità, in questa casa sono l’ incompreso, ecco perchè poi mi agito e tutti mi dicono che so’ divisivo, è lo stress, maremma bonina”.
Io preferisco sentire l’aria che tira e di turarmi il naso non ci penso proprio, se lo turi chi se lo vuol turare, tanto dalle parti di Liberi e Uguali (per ora) l’aria è serena (dopo la tempesta)…
Beh, il segretario lo ha ammesso, qualche errore sulle liste è stato fatto, però votare Pd è sempre meglio che votare altri partiti (sostiene Renzi), per esempio i pop-ulisti o i quan-qulisti…pardon, qualunquisti, si è trattato di anagramma involontario.
Troppa Settimana Enigmistica.
Ma per votare ci vuole davvero una bella intelligenza e stare attenti alle caselle, per cui allenarsi con l’enigmistica non sarebbe male.
Le studiano sempre più complicate, lo fanno per noi per farci rimanere elastici mentalmente, per farci esercitare la materia grigia. Che cari!
Se vogliamo andare a votare con la benda sugli occhi, facciamo attenzione a non inciampare sull’urna. In fondo, noi italiani, siamo avezzi a questo ed altro, ne abbiamo sentite di cotte, di crude e di bollite.
Basta inserire una forchetta: se passa e non rimagono residui sui denti, vuol dire che la ciambella è pronta.
Se poi non riesce col buco, pazienza, vorrà dire che ci attaccheremo a San Sergio, sperando che non sia parco come al solito e ci dica a quale altro santo dobbiamo votarci per non vedere ancora (san) Gentiloni che rimane in carica per gli affari correnti.
Ne abbiamo le scatole piene di affari correnti. Abbiamo bisogno di una buona impresa di pulizie. Ce la faremo a trovarla?
Per le ecoballe poi…ci stiamo organizzando (work in progress).
Divertente, complimenti, affari correnti come conti correnti… In bianco.
Per l’impresa di pulizie chiedere alla Raggi, è un’esperta. Le ecoballe vengono sfornate da tutti come in un forno a catena, una dopo l’altra, come ciambelle, col buco e senza buco.
Basta solo un esempio: ieri ascoltavo un esponente del partito “10 volte meglio”. Avete udito bene, non una o due volte meglio, ma dieci.
E qual e il primo punto del programma? La ricerca della felicità. Insomma gli Americani è da da quel dì, da quando hanno varato la loro costituzione che sono lì, a cercarla questa felicità, in tutti i modi, anche sganciando bombe, lanciando missili e con l’uso di droni, ma ancora non l’hanno trovata, e forse a qualcuno l’hanno anche tolta. Poi, occupazione, tecnologie emergenti, imprese, educazione e cultura… al nono posto il Mezzogiorno, al dodicesimo l’Europa… infine sanità, salute, benessere. Manca solo un punto: la conquista dello spazio.
Insomma, se Berlusconi è stato oscurato, che figura ci fa Renzi con la politica dei piccoli passi?
Questo partito, nato dalla volontà di un gruppo di industriali con a capo Andrea Dusi, un giovan e imprenditore veronese (non lo conoscevo), in pochssimo tempo ha raccolto le firme ed ora si presenterà alle elezioni politiche.
Non lo sottovaluterei: ha un programma molto ambizioso e mette al primo posto la felicità.
Giusto, perché la felicità deriva da una serie lunghissima di fattori ma deriva anche principalmente dal vivere in un paese libero che abbia delle regole di convivenza che sono rispettate e fatte rispettare e che prevede dei servizi che valgano per tutti, che ci sia una burrocrazia efficiente e soprattutto che nessuno debba restare indietro a pietire per la propria sopravvivenza.
Un paese accogliente solidale che vive in armonia con l’ambiente e non lo mortifica o lo sfrutta ma lo valorizza.
Insomma un paese dieci volte meglio di quello attuale.
Potrebbe essere un’idea strampalata come no. Ne abbiamo viste tante, e sentite tante, questa mancava. Vedremo.
Alessandro, ma lo spazio l’hanno già conquistato i cinque stelle… purché non ci rifilino qualche buco nero.
Le vie dell’inferno, si dice, sono lastricate di buone intenzioni. Purtroppo la felicità è un’astrazione che significa poco, soprattutto in politica, dove occorre parlare in termini concreti.
Chi saprebbe definire la felicità?
È una? Ce ne sono tante? E come conciliare la felicità di ciascuno di noi? Niente di più vago. E poi, la felicità non è uno stato duraturo, oggi c’è, domani non c’è, come se ne potrebbe fare un bilancio?
Diffido di chi mette al primo posto del suo programna qualcosa di vago e irrealizzabile, anche se è poi seguito da una sorta di dichiarazione d’intenti condivisibile, ma velleitaria, proprio per la complessità delle implicazioni.
Certo diffidare sempre. Ma bisogna anche considerare che la prima cosa che dovrebbe assicurare un governo è proprio la felicità dei cittadini. Altrimenti a che cosa serve? Se non si è felici quando si sta bene in salute, si ha di che sostenersi: un buon lavoro che permetta di realizzarsi, di formarsi una famiglia o una relazione stabile, quando si può esserlo? Certo che la definizione di felicità è inconsistente e soggettiva: quello che rende felice me può non fare altrettanto per altri, su questo non c’è alcun dubbio, ma la felicità nasce anche dalla serenità dello spirito che non si porà mai raggiungere se ci sono mille problemi da risolvere tutti i santi giorni.
Per fare un esempio pratico: i lavoratori di Embraco sono stati licenziati ma non ci stanno e manifestano. ne hanno tutte le ragioni, un’azienda che ha ottenuto dallo stato italiano 13 milioni di euro (soldi dei contribuenti), come può ora permettersi di mettere sul lastrico cinquecento famiglie e sperare di farla franca?
Un governo che avesse a cuore la felicità dei cittadini avrebbe dovuto prevedere che cose di questo tipo non potessero mai succedere e che i lavoratori dovessere essere tutelati da queste forme di sfruttamento di aiuti statali e di concorrenza sleale (se questo sarà accertato) da parte di altri stati membri della Ue. La Slovacchia ha ricevuto dalla UE 20 miliardi di Euro per provvedere allo sviluppo economico e quindi non possono pretendere di portare via il lavoro agli italiani perché forniscono condizioni migliori.
Un governo che si occupa della felicità dei cittadini ha bene in mente che il lavoro va tutelato e incentivato e non si fa abbindolare da investitori senza scrupoli.
Milena, l’idea del buco nero è ottima, i buchi neri sono divoratori di di materia, farebbero subito piazza pulita di quella polvere di stelle (anzi di cinque stelle) che sono i grilini.