Riporto qui un brano tratto da una lettera comparsa ieri sul blog “Italians” di Beppe Severgnini, a firma Franco Bifani dal titolo rivelatore:” I megalomani e i mitomani dei blog”.
“I megalomani e mitomani dei blog tendono a sopravvalutare le proprie capacità, in totale assenza di un minimo vaglio autocritico. Affetti da deliri di onnipotenza ed onniscienza, con un Ego smisurato, esprimono convinzioni di strapotere, circa le proprie risorse e capacità redazionali, credendosi Premi Pulitzer. Malati di mendacia patologica, o pseudologia, producono storie fittizie e fantasiose, in cerca di una notorietà inesistente, inondando di scritti ogni spazio libero, sul web e sul cartaceo. Il grafomane logorroico e mitomane, a volte, è conscio del fatto di cacciare palle a raffica, altre volte finisce con il crederci veramente. Mitomania e megalomania bloggiste sono spesso legate al narcisismo, dove si mescola la verità con la menzogna, condita con aria fritta, falsità e ipocrisia. Glorificano la propria supposta unicità, nella pretesa di un riconoscimento universale della propria incontestabile magnificenza.”
Questo brano mi sembra sufficiente per dare l’idea di quanto Bifani volesse significare.
Il signor Bifani ha partecipato anche a questo blog con alcuni suoi commenti.
Ognuno è libero di esprimere le proprie opinioni ma farlo senza contraddittorio, in questo caso, mi sembra, come minimo, poco corretto.
Per questo ho postato questo suo intervento (parziale), per dare la possibilità anche ad altri di esporre le proprie opinioni nel merito. Una delle regole basilari della nostra Democrazia a cui io tengo in modo particolare.
Per quanto mi riguarda, trovo il tono della lettera supponente e quel che è peggio estremamente denigratorio nei confronti di persone che esprimono le proprie opinioni (magari non sempre condivisibili) usufruendo di un mezzo eccezionale fornito dalla moderna tecnologia: il blog o meglio web log, un posto dove chi vuole, può mettersi in contatto per mezzo dei suoi scritti con molte persone, può allargare le proprie opinioni ad un pubblico più vasto possibile, può sfogare la propria creatività in base alla propria sensibilità ed attitudini.
L’utente che li frequenta può soffermarvicisi o ignorarli del tutto. Nessuno obbliga nessuno a leggere o condividere.
Ma denigrare e insultare chi si impegna in questa attività, a mio parere, è un esercizio inutile e dimostra soltanto una profonda intolleranza per tutto quello che non esce direttamente dal proprio ego, probabilmente frustrato dall’incapacità di considerare che esistono altre opinioni oltre le proprie.
Il signor Bifani mette i blogghisti o blogger tutti in un bel mucchio e li taccia di falsità, ipocrisa, narcisismo, logorrea, mitomania (“cacciare palle a raffica”) e molto altro.
Considerato che si scaglia contro una marea di persone, nessuna di queste dovrebbe sentirsi investita dalla raffica di insulti che snocciola, ma le sue invettive sarebbero degne di una causa per diffamazione. Rimane sempre la class action.
Molto spesso chi si diverte a scagliare invettive gratuite verso il prossimo è una persona che inconsciamente (o meno) sa di possedere tutte le “qualità” che riconosce e che non tollera negli altri.
Una “malattia” come un’altra che avrebbe bisogno, questa si e non la presunta mitomania e megalomania dei blogger, di una seria e mirata “terapia d’urto”.
Mariagrazia,
ho già commentato la lettera in questione nel blog di Severgnini cui rimando:
http://italians.corriere.it/2018/01/31/lettera-240/
dalla quale cito un brano:
“vorrei parlare, piuttosto della crescente intolleranza, come la lettera citata suggerisce, che si va riscontrando in molti aspetti del nostro vivere. Intolleranza per il vicino di casa, per chi la pensa diversamente, per gli amministratori locali, per i politici, per le istituzioni, per le confessioni religiose, per il colore della pelle, per i migranti, per le a donne che si ribellano alla sottomissione, per i gay, perfino per i barboni. Sono questi i veri pericoli rivelatori di un io grettamente egoista, altro che megalomanie e mitomanie dei blog.”
Aggiungo che diffido di chi fa analisi avvetate della personalità umana (neppure un provetto psicologo oserebbe farlo, senza conoscere le persone), e di chi usa a raffica certe espressioni offensive: sono pietre che colpiscono e feriscono la persona stessa che le usa.
Alessandro
una sorta di furia iconoclasta che, a mio parere , non ha ragione di essere perché non persegue alcunchè di pratico e non ha nessun fine nobile se non quello di lanciare strali avvelenati verso persone del tutto sconosciute.
A meno che Bifani non abbia degli obiettivi molto particolari, nel qual caso, si spiegherebbe già di più questo sfogo cosi fuori dalle righe su una cosa della quale può benissimo ignorare l’esistenza.