“Il centrodestra patisce l’effetto Maroni”. L’ho letta su di un quotidiano.
Io conoscevo l’effetto serra, l’effetto Maroni ancora non mi era noto.
Noto però che la battaglia per la leadership si fa infuocata. Lo “stalinista” Salvini (cosi lo ha definito il “compagno” leghista) non piace al moderato occhialuto avvocato.
Ma Salvini non ci sta a farsi offendere e replica piccato.
Ma in fondo si amano. Sono ragazzi, stanno celiando. Direbbe i redidivo.
Lui ha una ricetta per tutti: pace e bene figlioli, ci pensa papà Silvio a mettervi d’accordo.
Perché papà Silvio conosce i suoi galletti Valbrembana, sa come prenderli (per i fondelli).
Maroni ha Bossi dalla sua. Gli deve aver detto di non lasciare la leadership a quell’ingrato, che lo ha rinnegato. Bobo, no. Anzi. Si vedono in gran segreto e studiano strategie che farebbero invidia a Napoleone.
Hanno studiato un piano: Bobo conquista Arcore con la blandizie e con il look da bravo, competente ex ragazzotto rivoluzionario pentito. Arriva a Chigi, prende il comando e poi si libera, seduta istante di quel manipolo di fascinorosi dei post leghisti lepenisti.
E poi, con calma, mettono apposto anche quella sgallettata della sorellina d’Italia, troppo nazionalista per i suoi gusti, troppo romano centrica, troppo romapadrona e sempre col tricolore in testa.
Lui, Bossi, il tricolore lo aveva in ben altri posti e detesta i fanatici dell’Inno di Mameli.
Una donna che comanda? Troppo flosci ‘sti leghisti moderni per i gusti del senatur. Troppo democratici. Bobo sarà il cavallo di Troia del leghismo duro e puro, quello della prima ora, quello che non si spezza e non si spiegazza. E rimane sulle proprie posizioni a tenere alto il sacro orgoglio padano. Altro che levare il nord dal simbolo.
Un piano diabolico. Che Berlusconi comunque conosce a menadito. ma ha promesso di non rivelarlo nemmeno a Vespa.
I ragazzi si scorneranno tra loro, un po’ di palestra di vita gli farà bene e il migliore vincerà.
Tanto tra un anno Strasburgo gli ridà l’abitabilità del palazzo e Berlusconi rientrerà trionfante a Chigi e regnerà nei secoli dei secoli. Amen.
P.S.; scrivo questa nota avendo letto che Maroni ha dichiarato di volersi ritirare dalla politica: bella notizia, quindi?
Manda uno stai sereno a Salvini? Abbiamo dei precedenti ma mai mettere limiti alla provvidenza.(14.1.2018)
BobIo chi? Il personaggio di Staino? o Bobo Craxi?
Ma no, il Bobo dimissionario che rinasce dalle ceneri come l’araba Fenice. E chi se ne ricordava? E invece lui s’è dimesso, ed è uscito allo scoperto.
Ne nasce un intrigo politico degno di una setta dei Beati Paoli con accordi segreti, tradimenti, finti sorrisi, pugnalate(vere)alle spalle, voltafaccia, voltagabbana e voltastomaco.
Alla fine sarà sempre Lui, l’ex Cavaliere, a godersela e sfoggiare un sorriso a trentadue denti.
Però non credo che Vespa non ne sappia nulla, al contrario, sa tutto è già in libreria il suo volume che anticipa i Cento giorni dopo l’insediamento del governo.
Bobo non ha chances. Poca personalità vincente.Bravo funzionario amministrativo, coerente ma non troppo (le sue piccole grane giudiziare) ma carisma sotto le suole.
Salvini ha dalla sua la giovane età, l’occhio vispo, la barba d’ordinanza ma ordinata che gli da un look aggressivo ma allo stesso tempo affidabile. Una barba affidabile, insomma.
Poi, oggi da Lucia ha fatto un figurone: pronto, preparato, ha risposto da dieci, nessuna esitazione, coperture scoperte…mi sa…è da un po’ che lo dico ma mi sa…
Scommettiamo?
Salvini, scambiando due lettere, fa Slavini, mi sa che il 4 marzo ne saremo travolti.
Sembra che in caso di parità, Mattarella sia orientato per l’alternanza. Una squadra di governo potrenbe essere la seguente:
Gentiloni, Salvini, Berlusconi, Boldrini, Meloni, Franceschini, Maroni, Verdini, Formigoni, Follini, Colleoni.
Ma Colleoni che c’entra?
Insomma è solo un richiamo… Bartolomeo, evoca Matteo, poteva forse mancare?
Chi manca? Ah si, Di Maio, volendo Orietta Berti, perché no?
Li avrei inseriti volentieri, si fossero chiamati Di Maioni e Orietta Bertini.