“opportunismo s. m. – Comportamento per cui, nella vita privata o pubblica, o nell’azione politica, si ritiene conveniente rinunciare a principî o ideali, e si scende spregiudicatamente a compromessi per tornaconto o comunque per trarre il massimo vantaggio dalle condizioni e dalle opportunità del momento”.
Questa è la definizione che il dizionario da di un termine molto usato quando si voglia definire il comportamento suddetto. Lo troviamo in politica al massimo della sua potenzialità. Lo vediamo messo in opera da tutti i politici di qualsiasi formazione e ideologia: chi più, chi meno, tutti, prima o poi ci cascano. Magari esistono delle buone eccezioni, ma la normalità mi dice che l’opportunismo è sempre all’opera quando si tratta di politici.
Messo in atto sia per ottenere favori per se stessi, familiari, amici, o la propria parte politica, sia per favorire potentati, lobbies comunque personaggi che hanno un peso sulla scena pubblica e possono interferire con gli interessi di questo o quel partito. Ne abbiamo avuto e ne abbiamo prova tutti giorni, facciamo fatica a stargli dietro.
Non si salva nessuno. Ma, quasi sempre, si salvano tutti: conflitti d’interesse, insider trading, voto di scambio, abuso d’ufficio…che più ne ha…e ne abbiamo, volendo, ne abbiamo fin troppo. Ci siamo abituati, commentiamo distratti: ah si? Ma davvero? Lo dicono i giornali? La tv? Vespa? Floris? Le opposizioni? I marziani?
E va bene, ma che sarà mai? E’ normale, c’è chi ha la bocca larga, chi la manica, chi non sa tenersi il cecio in bocca e chi è chiaramente un gran para…spifferi.
Siamo indulgenti, increduli e tutto sommato anche un tantino creduloni. Ci crediamo nell’innocenza di questo o quel politico perchè tanto, via lui, ne arriva subito un altro a prenderci per i fondelli e allora? Facciamo due fatiche, la prima nell’indignarci, la seconda nello scegliere chi altro potrebbe rappresentarci, impresa sempre più ardua. E poi, magari, magari, vuoi vedere che se dovesse capitarci di trovarci in qualche situazione, diciamo disagevole e per uscirne dovessimo usare un po’ di savoir vivre e diventare tanto opportunisti tanto quelli dei quali dovremmmo indignarci…allora è meglio trovare mille giustificazioni e motivi extra validi per assolverli in toto, o in parte.
Il vizietto vale anche per la cosiddetta “società civile”. Che tanto civile, poi a voler guardare non è, almeno non sempre. Di opportunisti ce ne sono a bizzeffe dovunque e in qualsiasi situazione. Trovano di che vantarsi o di che fregiarsi o di che guadagnare o di che saltare le regole, o non rispondere delle proprie responsabilità o delle loro stesse affermazioni,( magari indignate)… sempre per il proprio tornaconto o quello degli amici o parenti stretti o larghi che siano.
Siamo un popolo di opportunisti? Mah, veramente qualcuno lo toglierei da questa lista lunga, ma poi non proprio tantissimi. Un opportunista potrebbe essere, per fare un esempio, qualcuno che, magari alla guida di una nave, dice …ma si, vai pure a dritta, quando sa che a dritta potrebbe finire contro gli scogli, perché in quel momento non è troppo lucido o perché ritiene che andare a dritta gli convenga per qualche recondito motivo, anche se cosi facendo potrebbe mettere in pericolo molte vite.
Quando poi finsice sugli scogli, che fa? Opportunista com’è, si toglie dai problemi e scende a terra prima che la nave sia stata evacuata. E quando qualcuno, dalla capitaneria di porto gli dice: “torni a bordo, ca…”, lui si stupisce di questo ordine cosi sgraziato e protesta pure. L’opportunista non ha il senso delle proporzioni. Chi più, chi meno.
In genere fa tela con gli amici. Gli servono , li usa per i propri scopi senza alcuna remora, Si circonda da relazioni familiari strette, se ne fa scudo e le usa, allo stesso modo. Tale quale come in politica.
Quindi, siamo bene rappresentanti. Naturalmente a seconda dei punti di vista, o di svista. Anche in questo caso vale l’opportunità momentanea e del tutto made in Italy.
A proposito di opportunismo, Ignazio Marino è condannato in appello a due anni di reclusione per falso e peculato.
In parole povere per aver pagato dei pranzi privati a spese del comune (assolto invece per truffa in merito alla Onlus). Si tratta di 13 mila euro. La sentenza ribalta quella di primo grado in cui Marino fu assolto.
Marino sostiene siano spese per pranzi di rappresentanza.
e che la sentenza sia una sentenza politica.
Una sentenza che, emessa in clima elettorale, puzza di bruciato.
Rimango perplesso, in questo caso, che sia o chi siano gli opportunisti.
Possibile che il sindaco della Capitale d’Italia si giochi la reputazione per 13mila euro?
Tutto è possibile. Ai giudici del clima elettorale non importa nulla, la Magistratura va per la propria strada. Siamo messi male se ci facciamo venire di questi dubbi.
Quando una sentenza è riibaltata di 180 gradi, i dubbi vengono.
Mi chiedo, in mancanza di nuovi elementi, com’e possibile che due giudizi possano essere in opposizione.
Omnibus
classico esempio di opportunista, da manuale: scroccava pranzi e cene coi soldi dei cittadini per sé e la moglie, faceva scrivere cose inesistenti sui giustificativi dalla segretaria, si inventava pranzi di lavoro con persone che hanno dichiarato di non esserci mai andati a mangiare con lui…io mi meraviglierei di più della prima sentenza che di questa. Forse non è male che siano previste più udienze, altrimenti in tanti “opportunisti”la farebbero franca. Del resto Marino è stato cacciato proprio per questa sua gestione molto “superficiale”, uno che poteva restare a fare il chirurgo ma che si è volontariamente impelagato in politica e a guidare Roma, notoriamente città molto difficle e che durante la sua guida ha visto crescere i problemi e la criminalità. Tra viaggi all’estero, cene pranzi e gite in bici, gli restava poco tempo. Consideriamo, poi, che i soldi non gli mancavano e avrebbe potuto andare al ristorante a proprie spese, sapendo che ci sono persone che mangiano (poco) una sola volta al giorno. E adesso parla d sentenza politica: ma se non se lo cura più nessuno? Anche dopo la conferma in Cassazione, se sarà, sono sicura che in tanti diranno che è un povero perseguitato per motivi politici. Non vediamo neppure la realtà più lampante quando crediamo in qualche politico e il solo pensare che possiamo esserci sbagliati ci terrorizza.
Mariagrazia,
l’opportunismo è molto diffuso sia in politica che nella cosiddetta società civile, ma bisogna distinguere se la rinuncia a certi principi o convinzioni è fatta per semplice tornaconto oppure per poter approdare realisticamente ad un compromesso necessario per la governabilità
In quasi tutti i governi di coalizione occorre che le parti rinuncino a qualcosa, e se questo è fatto per un bene superiore, per esempio superare un momento difficile per la Nazione, non lo chiamerei opportinismo.
Diverso è Il caso del deputato o di quei gruppi di deputati che cambiano casacca solo con l’intento di riceverne un vantaggio personale o del gruppo limitato, o che minaccino di far cadere un governo per ottenere qualche poltrona o comunque qualche posizione di potere.
La figura dell’opportunsta è comunque sgradevole, è inaffidabile come socio o come amico, ti blandisce se da te crede di avere qualche vantaggio, ti tradisce o ti scarica se il vantaggio non l’ottiene o finisce, non è mai sincero e disinteressato, è un dissimulatore e si fa un baffo di certi detti che esaltano la correttezza dei rapporti umani, tipo “Promissio boni viri est obbligatio” oppure “Pacta sunt servanda”, come pure di una semplice stretta di mano.
L’opportunista infine cerca di trarre forza dal consenso di chi lo possa spalleggiare, perciò tesse una trama di amicizie basate sul reciproco vantaggio che, però prima o poi, si può tramutare in reciproco tradimento.
Bene, ti auguro di non incontrarne mai.
Ciao.
Alessandro
ti ringrazio per l’augurio di non incontrare mai opportunisti, ma dovrei vivere costantemente col paraocchi e il paraorecchie per non accorgermene.
E’ un vizio molto diffuso e non solo in politica. E non sempre facile da riconoscere.
Per quanto attiene alla politica, un conto è l’oppportunità un altro, del tutto diverso, l’opportunismo ed è sempre più spesso il secondo a prevalere.
A proposito di opportunità, anzi di pari opportunità, dove va a finire questo concetto se nella distribuzione delle risorse per la ricerca sono stati finanziati, al Nord,106 dipartinenti, al Centro 49 dipartimenti e al Sud, udite udite, 25 dipartimenti?
Insomma non solo chi è più ricco
diviene sempre più ricco e chi è povero sempre più povero, ma anche la cultura e la ricerca seguono questo meccanismo perverso dove le sperequazioni diventano sempre maggiori.
A proposito di elezioni, cominciani a fioccare le sentenze e le indagini ad orologeria.
Dopo Marino e la riapertura delle indagini su Renzi Padre, ora è la volta di Berlusconi: presunte indagini sulla vendita del Milan, usata come pretesto per il rientro di capitali
Ma Berusconi smentisce:
“Tutte le volte che ci sono campagne elettorali e si profila una mia vittoria, ne inventano di tutti i colori.”
Omnibus
io non credo alla giustizia ad orologeria, non so chi ha inventato questa definizione che mi suona molto berlusconiana,un modo come un altro per impapocchiare la gente e farle credere siano tutti innocenti e che sia la Giustizia a mettergli i bastoni tra le ruote, soprattutto quando le loro azioni politiche sono fallimentari.